Nella fuggevolezza del tempo i contorni del reale sbiadiscono in un disegno di ri-progettazione identitaria dell’esperienza umana. In questa condizione di vita liquida, come sostiene Zygmunt Bauman, ogni cosa vive l’imperativo stato di transitorietà permanendo in una costante situazione di instabilità emotiva.
A sondare con attenzione gli abissi e i paradigmi di tale sistema, rintracciando approssimazione emozionali di questo presente evanescente, è l’artista Sveva Angeletti (classe ‘91) che nella sua ricerca artistica dai tratti delicatamente poetici e romantici si interroga sulle relazioni tra gli individui, sull’intensità emozionale, sui meccanismi dell’empatia e sugli approcci della visione in mondo in via di smaterializzazione.